Cocktail
Accorgerti improvvisamente che la tua vita è stato uno scorrere lento di situazioni spiacevole senza senso comune.
Renderti conto che qualsiasi cosa,apparentemente con un unico denominatore comune, in realtà un solo farfugliamento di idee, pensieri e azioni senza connessione.
Hai vissuto senza meta e senza cognizioni per quello che la vita poteva regalarti…
Vivere una parola troppo pesante per quanto ti riguarda!
Pensavi di vivere, quando eri poco più che adolescente… poi il crollo.
Niente valeva la pena di essere soppesato. In fin dei conti, ti dicevi, che senso avrebbe avuto. Tu considerata psicolabile. Tu considerata la vergogna, anche per tuo padre, che non capiva e non capisce che cosa ti era capitato…
Come dal giorno alla notte, quel malessere durato mesi… e la colpa sembrava tua…
Tua solo per il semplice fatto che era insita in te, tua solo perché nessuno sapeva dargli un senso, un significato preciso…
Tu per questo considerata poco rispettabile, la sgualdrina di turno delle fogne del paese…
Soffrivi e piangevi in silenzio. Mai avresti fatto vedere al mondo intero quanto male stavi subendo, in silenzio, nel silenzio dei tuoi pensieri.
Ti sei lasciata andare, hai volito vivere giorno per giorno, hai voluto fare senza reale desiderio, senza reale interesse…
Guardavi il mondo come in un sogno, un incubo dal quale non t’interessava uscirne, non ti è mai interessato…
Ci sei rimasta, intrappolata, legata da catene, invisibili per molti e continui… continui con la tua compagna di vita, che nessuno ancora capisce, continui col tuo cocktail (compagno adesso) per essere sicura di poter vedere ancora il sorriso dei tuoi figli la mattina quando ti svegli…