La gondola: storia e curiosità di uno dei simboli di Venezia
La gondola, diventata quasi sinonimo di romanticismo, simbolo della bellissima città lagunare: Venezia. Impossibile pensare a Venezia senza fantasticare di voler fare un “giro in gondola” per ammirare le “vie antiche” della città.
Tradizione antichissima
La gondola iniziava a prendere forma nello “squèro”, nome che potrebbe derivare o dal greco “eskarion”, cioè cantiere, o da “squara”, utensile usato dai carpentieri. Già dal XII secolo a Venezia erano presenti gli “squèri” di diverse dimensioni, dove le gondole, costruite ad arte dagli “squèraroli” prendevano forma.
Oggi sono in pochi a produrle tradizionalmente, perché arte molto difficile. Vi è il rischio perciò che, in un futuro, non molto lontano, gli “squèraroli”, spariscano, lasciando libero spazio all’industria e relegando al passato una tradizione che ha fatto sognare il mondo intero.
La creazione di un anno
Per costruire la gondola tradizionalmente, occorre almeno un anno. Lunga 11,20 m., è composta da 280 pezzi in legno di olmo, collegati tra loro da liste di quercia.
Il fondo della gondola è curvato con fuoco e acqua (come tutti i pezzi), in modo tale che la gondola sia sommersa solo per i 3/5.
In tutte le gondole sono presenti, nella prua, sei punte che oltre a fungere come bilanciamento, e a rappresentare i sei sestieri; la punta all’indietro rappresenta la Giudecca, mentre l’arco sopra le sei punte rappresenta il Cappello del Doge.
Complice di sotterfugi romantici e bische
La gondola veneziana è nata come mezzo privato per trasportare i nobili da una parte all’altra della città di Venezia, quasi priva di strade, ma ricchissima di canali. I nobili preferivano spostarsi in gondola, in quanto, consentiva di rinfrescarsi durante le notti calde d’estate, molto elegante nel suo stile, inoltre, essendo molto silenziosa, permetteva di svolgere “azioni” private fuori di casa: incontri sentimentali da tener nascosti da sguardi indiscreti, e bische, ambasciate e così via.
Quando il popolo aveva bisogno di attraversare i canali, usava i gondoloni da “parada”, più economici, a fondo piatto per consentire il trasporto di molte persone. Tradizione, in un certo senso, rimasta ancora oggi, infatti, come “mezzo pubblico”, si usano i traghetti da “parada”, mentre per il classico giro turistico, si usa la gondola tradizionale ben manovrata dai gondolieri.
Il gondoliere
La figura del gondoliere veneziano è sempre stata ambivalente, considerato da alcuni furbo, arrogante e dalla doppia faccia (forse perché complice delle bische dei nobili, ma legato al popolo), da altri, grande lavoratore instancabile, dalla parlantina veloce ma dai modi calmi e romantici.
La sua figura è legata al suo cappello da gondoliere di paglia intrecciata, con il nastro a doppio raso, per l'estate; in panno nero con il fiocco, per l'inverno.
Democrazie innanzi tutto:
avendo avuto contestazione da parte di un utente a riguardo di ciò che ho scritto, (vedere i commenti), entrambi abbiamo concordato che sia più giusto mettere le due opinioni a confronto. Io come ho più volte ho ribadito nei commenti, mi sono affidatta al sito ufficiale della gondola Venezia, mentre il sito a cui fa riferimento l'utente di cui non conosco il nome, è http://arzana.org/. Sta a voi, cari lettori, vagliare le varie ipotesi e magari aggiungere commenti e opinioni a riguardo. Che ne pensate? ...... Grazie :D