La voglia di tornar bambini. Di molti o di nessuno?
Diciamoci la verità, quante volte? Almeno una nella vita! Quel desiderio, irrefrenabile, viscerale che viene da dentro, quella voglia di tornar bambini!
Ahhhhhhhhhhhh!
Quante volte ho sognato e risognato, di poter chiudere gli occhi e svegliarmi di nuovo bambina!
Chiudere definitivamente con i problemi e tornare ai bei tempi della spensieratezza!
Ricordo con grande tenerezza, quando, sentendomi libera come l’aria, correvo in cortile, urlando di gioia, usando gli oggetti più impensabili per inventare giochi, che occupavano tutti i miei pomeriggi dopo la scuola!
Non c’era giorno dell’anno che non riuscissi a divertirmi, che mi annoiassi o che non sapessi come trascorrere il mio tempo.
Purtroppo però, si cresce, e oltre al divertimento, si desidera tanto diventare maggiorenni… Mai l’avessi desiderato!
Ho trascorso gli anni più belli della vita, quelli adolescenziali, desiderando la maggiore età!
Non mi rendevo conto, d’altronde, come tutti gli adolescenti, che stavo buttando via l’età più bella, impiegandola maggiormente a pensare a ciò che avrei fatto una volta adulta.
Sembra assurdo come da adolescenti, non ci si accorga del valore immenso che si ha tra le mani.
Quel periodo della vita in cui si vivono gli amori più belli, più focosi e più coinvolgenti!
Quel periodo della vita in cui ci si diverte con tutto e con niente, a spese di mamma e papà!
Quel periodo della vita in cui l’unico grande impegno richiesto, è la scuola!
Ma non basta!
Si vuole essere adulti!
E ci si perde sperando, facendo il countdown al fatidico giorno dei 18……
Ecco!
Sono arrivati!
La vita è cambiata! Faccio, brigo, tutte balle!
Tanti problemi!!! A volontà!
Tanto da ver l’impressione che risolto uno, te ne ritrovi 1000 tutti insieme, fino al punto di sentirti con la testa in panne, sfatto, senza via di scampo.
Vorresti staccar la spina, ma non sai come.
Finché un giorno, in completa apatia, clicchi su quel link che ti appare ogni santo giorno su Facebook: FarmVille 2.
Un gioco stupido, se vogliamo, semina, raccogli, cucina e vendi… ma con una grande capacità: per un attimo non pensi ad altro, solo a giocare.
Che sia Far Ville, o qualsiasi altro gioco, non ha importanza!
La terapia è sempre la stessa: dimenticarsi dei problemi, dare un taglio, almeno per un’ora, alle tristi situazioni.
Fare questi giochi, non vuol dire essere stupidi. D’altronde non è forse vero che in ognuno di noi rimane un bambino con gli stessi desideri, le stesse voglie e le stesse meraviglie?
Giusto appunto, mentre si fanno questi giochi, si rispolvera quell’essere bambino, dimenticando di aver tanto desiderato i non tanto magici anni 18.